giovedì 6 settembre 2007


...Penso che, più che da signora, una contadinella sia bella vestita com’è con la sua gonna e camicetta polverosa e rappezzata, azzurra, cui il maltempo, il vento e il sole danno i più delicati toni di colore. Se si veste da signora, perde il suo fascino particolare. Un contadino è più vero coi suoi abiti di fustagno tra i campi, che quando va a Messa la domenica con una sorta di abito da società.
Analogamente ritengo sia errato dare a un quadro di contadini una sorta di superficie liscia e convenzionale. Se un quadro di contadini sa di pancetta, fumo, vapori che si levano dalla patate bollenti
-va bene, non è malsano; se una stalla sa di concime -va bene, è giusto che tale sia l’odore di stalla; se un campo sa di grano maturo, patate, guano o concime -va benone, soprattutto per gente di città.
Quadri del genere possono insegnare loro qualcosa. Un quadro non deve necessariamente essere profumato...

(tratto dalle lettere di V. Van Gogh al fratello Teo)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

sono d'accordo. concetto estendibile. quasi commovente.

fausto ha detto...

cecia - si, concetto valido sempre e, per l'opera in questione molto evidente. la luce, il colore, "la pasta" sembrano dare alla tela le caratteristiche della buccia della patata, ruvida, irregolare, sporca di terra...

Posta un commento