giovedì 8 maggio 2008


Nonostante mi fossi svegliato da pochi minuti, il puzzo di zi' Cesare aveva sortito l'effetto di una tazza di caffè. La nonna Laura mi aveva svegliato come ogni mattina facendomi trovare sulla tavola la solita fetta di pane e pomodoro. Il piatto bianco presentava questa grossa fetta rossa, inzuppata, coperta di semini di pomodoro come fossero lentiggini e, sul bordo, il pomodoro strizzato. Infatti era abitudine di Laura invitarmi a mangiare tutto, anche quel che restava del pomo maturo ma, era difficile strappare il primo morso con zì Cesare a poco più di un palmo.
Come ogni mese, nell'andare a ritirare la pensione presso il piccolo ufficio postale di San Silvestro, faceva sosta presso zi' Guido, il cognato, mio nonno. Infatti la camminata di appena due chilometri era tutta in salita e, per la sua età, non era facile impresa. Arrivava e, trafelato, si accomodava soddisfatto per la consueta ospitalità che gli veniva riservata. Appena entrava al fresco del piano interrato mio nonno lo salutava sorridendo e, con un gesto ormai consueto a Laurina, dava disposizione di servirgli il solito bicchiere di rosso. Seduti intorno al tavolo scambiavano le solite chiacchiere sulla stagione calda, sulla maturazione dei frutti o, andavano a ricordare i tempi che furono dove, nonostante la fame, la giovane età era sufficiente a giustificarne il rimpianto. Nonno Guido non beveva mai prima di pranzo, figuriamoci alle 8:30 del mattino ma, per zì Cesare, era carburante necessario al raggiungimento dell'ufficio postale. Il grosso naso butterato cambiava tonalità man mano che il livello del vino scendeva nel bicchiere e, ancor più particolare, era il grosso bernoccolo che sporgeva sovrano sulla testa liscia. Le dimensioni erano impressionanti, grosso come le biglie da spiaggia, tanto che nell'osservarlo immaginavo di scorgere il volto di Gimondi. Sapeva della curiosità che provocava quel ficozzo e se ne divertiva lui stesso. Spesso era usato come riferimento nelle varie zuffe che avevo con mio fratello: "guarda che te faccio venì 'n bozzo come a zi' Cesare!" e lui "seee, ma se je l'ho fatto venì io!" e si andava avanti fino alla minaccia finale: "mo te faccio tutto 'n bozzo!".
Altra peculiarità era, appunto, l'odore della sua pelle. Quella scorza rugosa, tosta come il cuoio, perennemente bruciata dal sole, dopo l'ardua camminata era ricoperta di sudore che con la polvere e la terra raccolta generavaun lezzo forte che saliva minaccioso su per il naso. Non ci si abituava a quel tanfo ma, a dire il vero, non raggiungeva mai l'insopportabilità, come se fosse un puzzo nobile derivato dalla fatica, dall'età, da abitudine vecchie come zi' Cesare.
Finì l'ultimo sorso di vino e, rigenerato dalla sosta, era pronto per lo strappo finale. Salutò e ringraziò i nonni, mi diede un pizzicotto con le dita dure e raspose e lo vidi allontanarsi con il bernoccolo che luccicava per la luce riflessa.
Afferrai il pane e iniziai la mia colazione

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Fausto,
secondo me pensare "meno", aiuta...
Dammi retta, perché credi che io stia meglio in questo periodo? PENSO MENO!!!!!! O per lo meno "penso de meno a ciò cui non devo pensà pe' non pensà troppo" (questa non è mia).
Mika

fausto ha detto...

difficile ma ci proverò... ;)

cristina ha detto...

ma puzzava davvero tanto lo "zì cesare"???

fausto ha detto...

e poverino...la mattina se ne andava nell'orto poi si faceva 2 km in salita...diciamo che accusavo la sua fatica. In effetti non ne esce benissimo ;)

cristina ha detto...

O.T. Hai visto che mi sono adeguata alla tua carrellata di star del cinema e del mondo dello spettacolo e mi sono trasformata in greta garbo? Peccato che nella realtà, cristina di svezia fosse molto meno attraente di lei :D

fausto ha detto...

dopo aver offeso zì Cesare ora mi ti vuoi comprare con la garbo?

cristina ha detto...

io non ti ho offeso zì cesare! sei te a sostenere che puzzasse!!! :P

ma ti garba greta garbo?

suburbia ha detto...

Non vorrei essere troppo ot commentando il post...
Una fotografia molto bella e molto lontana dalla mia realta
un saluto a tutti e buon we

fausto ha detto...

suburbia - ehm...cioè?

suburbia ha detto...

Essere ot? significa fare un commento a sproposito, uscire dal seminato, letteralmente essere fuori tema.
Era ironico!
Diversa dalla mia realta'? di cittadina.
Fotografia? l'attimo (piu' d'uno in realta') con cui ci hai fatto sbirciare in una situazione costruita in ogni dettaglio.
Il buon we era chiaro ???
Baci

fausto ha detto...

gne gne gne...si, sei uguale a tua sorella cristina d'angiò!

Anonimo ha detto...

mi ripeto: altro bel pezzo, faustissimo.
off topic le gemelle angiò qua mi sa che sentono la primavera...
sciaobbelli

Anonimo ha detto...

mi ripeto: altro bel pezzo, faustissimo.
off topic le gemelle angiò qua mi sa che sentono la primavera...
sciaobbelli

fausto ha detto...

em - ad agosto chi le tiene?

Anonimo ha detto...

em si era gia' offerto per 15 giorni, gli altri 15 spettano a te, anzi 16.
paola angiò

fausto ha detto...

quando si tratta di signorine non c'è problema ;)

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