sabato 20 giugno 2015

Che si creda in cristo o meno siamo sempre li, si è santi solo con un atto di fede (ad eccezione di San Tommaso per cui nutro profonda stima). Il nostro è un lunghissimo cammino per illuderci che alla fine ne è valsa la pena di credere nelle persone che ci hanno circondato e accompagnato nel percorso. E se dopo questo immane sforzo e profondo impegno di fede scoprissimo che è stato tutto vano? Siamo sicuri che la fedeltà sia il parametro principe con cui giudicare le nostre relazioni sentimentali e non (sempre che lo sia)? L'essere fedeli alla nostra dolce metà oppure ai nostri ideali, ai principi educativi, alla squadra di calcio, cristo o satana che sia, ci rende felici? Quello che ci da soddisfazione è non essere traditi dalla nostra dolce metà, dai nostri ideali, dai nostri principi educativi, dalla Roma, da cristo o satana. Il nostro atto di fede è un'obbligazione sulla vita. San Giuseppe a mio avviso fece un pessimo investimento.